TEMPO DELLO SPIRITO


L'attesa




Esiste ancora in questo tempo dominato dalla fretta il senso dell’attesa? Sappiamo ancora aspettare qualcuno o qualcosa? La cosa che, soprattutto in questo tempo forte dell’Avvento ,l’umanità aspetta più di ogni altra cosa è la Pace.Nel senso più ampio del termine ovviamente ,salute ,lavoro,serenità.
 Ma la Pace deve nascere ed esistere innanzitutto dentro di noi ,con l’amore, la tolleranza,il rispetto degli altri ; se in noi albergano l’odio, l’aggressività e l’egoismo prima o poi la violenza, in varie forme, viene fuori amara conseguenza in questo nostro tempo.Per evitare questo dobbiamo avere la forza e l’umiltà di fare qualche volta anche un passo indietro, saperci mettere in discussione evitando il protagonismo eretto a sistema, la supponenza , la prevaricazione,la presunzione di essere più in gamba e più furbi degli altri , avvicinare qualcuno o considerarlo non solo perchè può fare comodo ai nostri interessi.E’ il caso di farle queste riflessioni ,insieme a tante altre che in questo periodo di Natale sgorgano spontanee dal cuore degli uomini.























FRANCESCO NELLA TERRA DI COCO'





Dire giornata storica e indimenticabile è poco per questo evento che ha riguardato la visita di Papa Francesco in Calabria oggi 21 giugno 2014 . ”Sono venuto per chiedere scusa “ ha detto ,ma per la verità scusa dovrebbero chiederla ben altri .Anche noi chiediamo scusa e lo scriviamo con la penna del cuore.” Quelli che non sono nella strada del bene , come i mafiosi,  non sono in comunione con Dio, sono scomunicati". Lo ha detto il Papa nella omelia della messa che ha celebrato nella Piana di Sibari a cospetto di 250 mila fedeli ."La 'ndrangheta è questo: adorazione del male e disprezzo del bene comune. Questo male va combattuto, va allontanato, bisogna dirgli di no. La Chiesa - ha detto il Papa dopo aver chiesto di combattere la 'ndrangheta - che so tanto impegnata nell'educare le coscienze, deve sempre più spendersi perché il bene possa prevalere. Ce lo chiedono i nostri ragazzi. Ce lo domandano i nostri giovani, bisognosi di speranza, Per poter rispondere a queste esigenze, la fede ci può aiutare. I giovani anche in Calabria sapranno opporsi al male, alle ingiustizie, alla violenza con la forza del bene, del vero e del bello". Ha incoraggiato il progetto Policoro, "un segno concreto di speranza per i giovani che vogliono mettersi in gioco e creare possibilità lavorative per sé e per gli altri". "Voi, cari giovani, - ha raccomandato - non lasciatevi rubare la speranza!".Momenti di commozione durante la visita di Papa Francesco in Calabria, che a Castrovillari ha incontrato in carcere il padre ed altri familiari di Cocò Campolongo, il bambino di tre anni bruciato e ucciso a Cassano allo Jonio. Durante l'incontro ha detto: "Mai più succeda che un bambino debba avere queste sofferenze. Prego continuamente per lui, non disperate", i familiari del bambino - ha detto il vescovo di Cassano e segretario della Cei , mons. Nunzio Galantino - hanno pianto incontrando il Papa. E' stato un momento davvero commovente".
 "Il tema del rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo e l'esigenza di corrispondenti condizioni di espiazione della pena è essenziale e l'attenzione in proposito deve rimanere sempre alta". Ha detto Papa Francesco incontrando i detenuti del carcere di Castrovillari "primo gesto - ha sottolineato - della mia visita pastorale" in Calabria. Ma ciò "non è sufficiente se non accompagnato da un impegno concreto delle istituzioni in vista di un effettivo reinserimento nella società".
 L'elicottero con Papa Francesco è atterrato alle 9 nell'area antistante il carcere di Castrovillari, prima tappa della sua visita in Calabria. Il pontefice è stato accolto da centinaia di persone e da un lungo applauso. Successivamente ha attraversato due ali di folla ed è entrato nel carcere dove è stato accolto dal direttore Fedele Rizzo. Oltre a Nicola Campolongo, il padre di Cocò, nel carcere di Castrovillari è detenuto anche Dudu Nelus, il romeno di 27 anni accusato di essere il responsabile dell'omicidio di don Lazzaro, il sacerdote ucciso sempre a Cassano nei mesi scorsi. Proprio in merito a questa vicenda il Papa si è fermato a pregare nella chiesa di Sibari di Cassano allo Jonio, all'esterno della quale è stato ucciso il sacerdote e dove, da ieri, è stata installata una stele in suo ricordo.Il Papa ha visitato, intrattenendosi, la mensa dei poveri di Cassano ,ha visitato la casa per ricovero anziani disabili e il Centro di Recupero tossicodipendenti Saman di Sibari che sorge su una struttura sequestrata alla ndrangheta .
 Alle ore 16 l'apoteosi finale con la celebrazione della Santa Messa a Marina di Sibari con i 250 mila fedeli colmi di entusiasmo e gioia ,ha ringraziato e salutato tutti per l’accoglienza ,la chiesa di Cassano allo Jonio e la vicina Diocesi di Lungro per la sua presenza e peculiarità del rito bizantino greco .Avevamo avuto già da tempo modo di apprezzare le doti umane e spirituali di questo santo uomo ,ma in questa occasione le abbiamo ,come usa dire ,toccate con mano,e ci è rimasta traccia indelebile anche nel cuore e nell’anima.


















PROGRAMMA UFFICIALE  DELLA VISITA DI PAPA FRANCESCO DA NOI
IL 21 GIUGNO 2014










































UNO SPAZIO PER FRANCESCO ....




 Fuor di metafora in questo ampio, suggestivo e ameno spazio tra Marina di Sibari e Bruscate del comune di Cassano allo Jonio in Calabria ,il 21 giugno prossimo , Papa Francesco in visita da noi saluterà i fedeli e celebrerà la Santa Messa all'aperto in questa area ex Insud...
 Lo spazio a questo evento non sia solo logistico e di facciata ma rendiamolo immenso per "ospitare" in noi ,con coerenza e senza ipocrisie, tutto quello che questo Papa ci trasmette giorno dopo giorno .
























UNA DISGRAZIA CHE PONE INQUIETANTI RIFLESSIONI ....






 A parte il gusto estetico opinabilissimo ,si comprende benissimo che quella cosa orrida non poteva per le leggi della fisica e del contesto in cui era collocato stare in piedi a lungo. Un ragazzo di 21 anni è morto a Cevo in Vallecamonica nel bresciano, schiacciato dal crollo del Cristo Redentore realizzato "dall' artista " Enrico Job ,in occasione della visita a Brescia di papa Giovanni Paolo secondo ,nel settembre 2008. La vicenda nella sua crudele banalità fa comunque riflettere e in tutte le sue articolazioni, interpretazioni e strane coincidenze ,pone inevitabilmente umani e complessi interrogativi...
























BENVENUTO FRA NOI PADRE ARCANGELO !






 Oggi domenica 9 Marzo 2014 prima di Quaresima dell'Ortodossia, durante la liturgia presieduta da S.E. Rev.ma Mons. Donato Oliverio,il Papás Arcangelo Capparelli ha fatto il suo ingresso in Lungro come nuovo viceparroco della Cattedrale.Egli viene a Lungro dopo tre anni di proficua attività sacerdotale presso la parrocchia  Santa Maria Assunta in  Frascineto .Nel suggestivo e ieratico scenario della Cattedrale alla presenza di numerosissimi fedeli di Lungro e Frascineto l’evento religioso ha avuto il suo culmine con l’Omelia del Vescovo e il discorso di Padre Arcangelo molto sentito ,articolato e pieno di significati di natura pastorale e sociale ,egli si è rivolto principalmente ai giovani ,futuro della comunità,quindi ha ricordato gli anziani ,gli ammalati e le persone sole .Ha fatto riferimento anche ai suoi superiori citando i vescovi Mele,Stamati,Lupinacci senza aver prima ringraziato con devozione e spirto di obbediena il Vescovo Donato Oliverio per averlo chiamato a Lungro come vice parroco in aiuto e supporto al parroco Tamburi da quasi sessant’anni a Lungro verso il quale promette sostegno e collaborazione .Padre Arcangelo ha chiesto la collaborazione di tutti i fedeli affinchè preghino per lui e per la comunità stessa ,ha ricordato tanti giovani di Lungro scomparsi tragicamente negli ultimi anni ,a dimostrazione se se mai ve ne fosse stato bisogno della sua sensibilità e spirito di carità cristiana.Nel suo discorso ha ribadito più di una volta il suo forte impegno per l’ unità finalizzata al bene ultimo della comunità,rimarcando con forza nel suo discorso l’anelito di sentire tutti vicini ogni giorno .Il cammino di Padre Arcangelo verso il sacerdozio è stato paziente, convinto, partecipativo ,sentito,lungo ,faticoso,ma alla fine la meta è stata raggiunta con la sua grande forza e determinazione ma soprattutto per i volere di Dio .”Non state chiusi nelle sagrestie ma apritevi alla gente in strada e in tutti quei luoghi dove c’è il bisogno “ aveva detto il vescovo di Cosenza Salvatore  Nunnari nella chiesa di San Giovanni Battista in  Acquaformosa quando padre Arcangelo venne ordinato sacerdote il giorno 11 luglio del 2011 . Quell'invito  padre Arcangelo l’aveva fatto suo già da tempo con il suo quotidiano comportamento sempre aperto e disponibile in mezzo alla gente e ai bisogni con il suo proverbiale sorriso sulle labbra e il suo solare carattere.Il Signore ha voluto disegnare per lui questo giorno di festa e di gioia che nello specifico ha un valore doppio ove si consideri che egli facendo parte della Eparchia di Lungro di rito bizantino greco ha scelto la via definitiva del sacerdozio pur se nel rito stesso è consentito contrarre matrimonio ma solo prima della ordinazione sacerdotale .Sempre e comunque con la sua caratteristica tonaca di prete in un epoca dove la maggior parte dei sacerdoti usa vestire in maniera per così dire “sportiva”.Bravo ragazzo, Arcangelo, sempre sorridente cordiale aperto e disponibile, come dicevamo,ma al tempo stesso colto intelligente preparato sui testi sacri rigoroso con la fede sua e con l’ applicazione .Per la sua giovane età ha viaggiato molto visitando monasteri ed acquisendo esperienza in oriente . L’ingresso in Lungro di padre Arcangelo ha fatto scorrere nelle nostre menti tante figure religiose della nostra Eparchia ci siamo resi conto che tutto passa ,persone fatti situazioni ma la Chiesa continua nella sua presenza e va avanti con nuovi protagonisti .Oggi è iniziata l’era di Padre  Arcangelo , ha ricordato il suo papà scomparso giovane, con il  desiderio che suo figlio diventasse prete per cui lo ha sempre incoraggiato e stimolato ,ha citato la mamma, la nonna il suo fratello e tutti i familiari .Ha chiesto al Signore che lo illumini, ha ringraziato di cuore e con commozione profonda tutti i fedeli e gli amici.Da parte nostra non ci resta che archiviare questa lieta, indimenticabile ,giornata nei nostri cuori e nelle nostre menti non prima di aver fatto gli auguri più affettuosi all’amico padre Arcangelo pregando il Signore che lo illumini e gli dia la forza di compiere la sua missione sacerdotale in maniera proficua giorno dopo giorno sempre .







L’ATTESA



 Esiste ancora in questo tempo dominato dalla fretta il senso dell’attesa? Sappiamo ancora aspettare qualcuno o qualcosa? La cosa che, soprattutto in questo tempo forte dell’Avvento ,l’umanità aspetta più di ogni altra cosa è la Pace.Nel senso più ampio del termine ovviamente ,salute ,lavoro,serenità.
Ma la Pace deve nascere ed esistere innanzitutto dentro di noi ,con l’amore, la tolleranza,il rispetto degli altri ; se in noi albergano l’odio, l’aggressività e l’egoismo prima o poi la violenza, in varie forme, viene fuori amara conseguenza in questo nostro tempo.Per evitare questo dobbiamo avere la forza e l’umiltà di fare qualche volta anche un passo indietro, saperci mettere in discussione evitando il protagonismo eretto a sistema, la supponenza , la prevaricazione,la presunzione di essere più in gamba e più furbi degli altri , avvicinare qualcuno o considerarlo non solo perchè può fare comodo ai nostri interessi.E’ il caso di farle queste riflessioni ,insieme a tante altre che in questo periodo di Natale sgorgano spontanee dal cuore degli uomini.







LA CHIESA UBER ALLES





In questa suggestiva immagine sono raffigurati Papa Benedetto XVI e il Cardinale Angelo Scola nato a Malgrate ii 7 novembre 1941 da Carlo ,camionista e Regina Colombo casalinga .Sua Eminenza ,già Patriarca di Venezia è ora Arcivescovo di Milano dal 28 giugno 2011..


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DONATO  OLIVERIO ,VESCOVO  DI  LUNGRO

BENEVENUTO  AL  NOVELLO  PASTORE








Il carabiniere  contadino  di  Serra Pedace ,alle porte della Sila ,che  nella prima decade del secolo scorso   venne in servizio a Lungro non avrebbe mai  potuto immaginare che il suo primo nipote, del  ceppo maschile , sarebbe diventato un giorno il  Vescovo di Lungro.

Donato  Oliverio ,classe 1892,venne dunque giovanissimo nel paese dei salinari  comunità  di origine albanese all’epoca con notevoli problematiche sociali ,esistenziali e logistiche ,non c’erano ancora  le fogne ,il paese era molto ideologizzato e le moltissime cantine alla sera ospitavano anche avventori spesso su di giri e spesso propensi a litigi .

La gente del posto per ovvie ragioni anche strutturali del territorio non era avvezza all’arte di coltivare la terra e diverse zone agricole anche potenzialmente prospere erano abbandonate .

Il giovane carabiniere ha dovuto operare nel suo servizio in questo non facile contesto ,ma  intuì che c’erano spazi e condizioni favorevoli per un intervento di “professionalità” contadina per cui  chiamò a Lungro i suoi tre fratelli Alessandro ,Francesco e Marino ,abili e volenterosi contadini con innate capacità di coltivare la terra,  che presero in mezzadria i migliori terreni agricoli del paese. Intanto Donato si sposa, a Serra Pedace nel 1920, con Angelina D’Ambrosio,dal loro matrimonio nascono 7 figli.

L’altro fratello Alessandro si sposa nel 1923 con Emilia D’Ambrosio sorella di Angelina ,due fratelli sposarono due sorelle,nascono 4 figli .

Francesco si sposa con Giovannina Pupo e nascono 5 figli .

 Marino si sposa con una signorina  di Lungro, Alvarez Teresa e nascono 5 figli .

Questa numerosa e laboriosa famiglia mise subito in evidenza notevoli qualità di attaccamento al lavoro ma soprattutto spirito collaborativo in una articolazione e divisione di compiti razionali ed organici sia nel lavoro dei campi che in quello casalingo  dei lavori e organizzazioni familiari .

All’epoca le quattro famiglie, pur se normativamente distinte, erano in pratica  una sola e costituirono  realmente un unicum  familiare ,sintomatico il fatto di come due cugine neonate vennero deposte nello stesso letto.

Sostanzialmente per quella famiglia e soprattutto per quella generazione il confine fra cugino e fratello era molto labile .

Ne ha fatta di strada la famiglia Oliverio in quasi un secolo di presenza a Lungro,soprattutto nel settore agricolo dove in virtù della loro professionalità senso del dovere e del sacrificio hanno bonificato terreni incolti potenziandoli e arricchendoli di risorse quindi li hanno acquistati per singole famiglie diventandone proprietari.

I rampolli di essa ,figli e nipoti, si sono distinti anche in altri campi professionali conseguendo titoli di studio di notevole caratura e occupando posti di prestigio in settori della pubblica amministrazione e professionalità privata .

Ma torniamo al fratello maggiore ,Donato,una sorta di guru nel contesto della famiglia ,dal suo matrimonio con Angelina  ,come abbiamo visto,nascono 7 figli.

E proprio dal matrimonio del primogenito Bruno, che prese in sposa la lungrese Letizia Cortese ,nasce il 5 marzo del 1956, Donato Oliverio, il Vescovo di Lungro ,quarto nella storia della Eparchia ,fondata nel 1919 dal Papa Benedetto XV

per le popolazioni e i fedeli di rito bizantino-greco dell’Italia continentale ,dopo Giovanni Mele  da Acquaformosa ,Giovanni Stamati da Plataci ed Ercole Lupinacci da San Giorgio  albanese. Donato Oliverio è quindi il primo Vescovo originario di Lungro .

Un segno premonitore del Disegno Divino si ebbe nella prima metà degli anni cinquanta allorquando la signorina  Letizia Cortese  di Lungro, abitante in via dei Mille,donna semplice ,buona ,laboriosa,solare e affettuosa , rivelò in famiglia di aver  sognato per due volte  la Madonna che passeggiava sui tetti di una casa vicina ,attribuendo, in seguito, a questi sogni una sorta  di  segno del destino in quanto dopo pochissimi giorni giunse da lei  un messaggero della famiglia Oliverio, e di Bruno in particolare, che la chiedeva in sposa .I due si sposarono e nacque, il 5 marzo 1956, Donato .

All’interno di una famiglia di contadini ,per tradizione e vocazione ,morigerata. timorata di Dio con grande senso del sacrificio in umiltà e rispetto verso gli altri  il bambino  cresceva riservato ma disponibile alle sincere  amicizie attento e sensibile alle vicende familiari e soprattutto mise  subito in luce già nella preadolescenza la sua predilezione per le cose di chiesa e la sua vocazione sacerdotale.

Mano a mano maturava il lui un carattere aperto,cordiale,disponibile spesso propenso a simpatico confronto .

 Indimenticabili gli occhi lucidi di gioia e commozione di zia  Angelina quando, nella terrazza della sua casa di via Imbriani  , mi disse : Ambrogì ,sai, Donatino di Bruno vuole farsi prete …

Per noi credenti avere in famiglia un Sacerdote è uno dei doni più grandi che il Signore ci offre.

 Nel 1967 è entrato nel seminario di San Basile e poi in quello di Grottaferrata dove ha conseguito la maturità classica.

Come alunno del Pontificio Collegio Greco di Sant’Attanasio in Roma ha frequentato i corsi di preparazione al sacerdozio presso l’Angelicum conseguendo il Baccalaureato di filosofia e teologia.

Al Pontificio Istituto Orientale ha ottenuto la Licenza in Scienze Ecclesiastiche orientali .

Il 17 ottobre 1982 è stato ordinato Sacerdote e nominato parroco di San Giuseppe di Marri e l’anno successivo Direttore dell’Ufficio Catechistico Eparchiale ,ricoprendo tale incarico fino al 2003.

Per trent’anni parroco di Marri ,dunque ,stimato e venerato dai fedeli e dalla intera comunità per la sua preparazione, disponibilità, attiva presenza.





Ha saputo meritarsi la fiducia e la stima dei superiori Vescovi ,Stamati prima e Lupinacci dopo, che hanno subito intuito le sue doti ed apprezzato i suoi valori spirituali ,umani,culturali ,l’eco di questo è giunto ovviamente anche negli ambienti della Sacra Congregazione per le Chiese Orientali di Roma .



Dal 1985 è membro dell’Istituto per il sostentamento del clero.Dal 1988 al 2003 è stato segretario dell’Istituto di Scienze Religiose di Lungro.Dal 1993 è membro del Consiglio presbiteriale .

E’ stato Segretario Generale della prima Assemblea Eparchiale di Lungro e segretario generale dl secondo Sinodo Intereparchiale .Dal 1998 è  Economo Eparchiale .Dal 2002 al 2003 è stato  Moderatore della Curia e Pro Protosincello ,dal 2003 al 2010 Protosincello e Delegato ad Omnia  della Eparchia di Lungro ,nominato dall’Amministratore Apostolico S.E.Mons. Salvatore Nunnari.

Parla l’albanese e conosce francese e greco .Ha curato l’edizione italiana del Sezionario Apostolos e ha pubblicato articoli di catechesi e iconologia .

Amato e  stimato  da tutti.

Il primo luglio 2012 nella Chiesa Cattedrale di San Nicola di Mira in Lungro nel corso del  Pontificale in rito bizantino- greco , con la Divina  liturgia di San Giovanni Crisostomo ,in una maestosa e ieratica cornice ,avviene la sua Chirotonia Episcopale ,imposizione delle mani,e consacrato Vescovo di Lungro alla presenza di tutti i Vescovi della Calabria :Mons. Salvatore Nunnari arcivescovo di Cosenza e Bisignano; Mons.Vittorio Luigi Mondello ,Arcivescovo Metropolita di Reggio Calabria e Presidente della Conferenza  Episcopale calabra ; Mons.Vincenzo Bertolone ,Arcivescovo di Catanzaro e Squillace; Mons.Giuseppe Fiorini Morosini vescovo di Locri -Gerace ;Mons.Domenico Graziani , vescovo di Crotone –Santa Severina ;Mons.Aldo Cavalli ,vescovo di Vibo Valentia; Mons.Francesco Milito vescovo di Oppido Mamertina e Palmi ;Mons. Leonardo Bonanno vescovo di San Marco-Scalea; Mons.Santo Marcianò vescovo di Rossano-Cariati;Mons.Nunzio Galantino vescovo di Cassano allo Jonio;Mons.Luigi Renzo vescovo di Mileto-Nicotera -Tropea ; del vescovo emerito ,Mons.Ercole Lupinacci ; del  vescovo di Piana degli Albanesi Mons Zotir Ferrara; dell’Archimandrita Manel Nin , Rettore del Collegio greco di Roma; dell’Archimandrita Emiliano Fabbricatore  Abate  del Monastero Esarchico di Grottaferrata; del Segretario della  Sacra Congregazione  delle Chiese orientali P.Cyril Vasil’ ;del Cardinale Paolo Romeo ,Arcivescovo Metropolita di Palermo; Mons.Dandì Vescovo della Costa D’Avorio ;Mons.Cantafora ,vescovo di Lamezia Terme ;un vescovo della Grecia ,un vescovo della Romania;il vescovo di Gaeta Mons,Fabio Bernardo d’Onorio;  di tutti i sacerdoti e religiose della diocesi ,di autorità civili e militari, di parenti,amici,e tantissimi  fedeli giunti da ogni luogo.

All’interno dunque della sacra Liturgia di San Giovanni Crisostomo è avvenuta la suggestiva commovente cerimonia della Chirotonia ,Imposizione delle Mani ,sul capo del Novello Vescovo  Oliverio da parte del Vescovo emerito Lupinacci ,dell’Arcivescovo  Nunnari e  P. Cyril  Vasil’ Segretario per la Sacra Congregazione delle Chiese orientali in rappresentanza del Prefetto Cardinale Sandri .Durante l’omelia   l’Arcivescovo Nunnari ,già Amministratore Apostolico della Eparchia di Lungro dopo le dimissioni del Vescovo Lupinacci, ha ringraziato tutta la comunità ecclesiale della Eparchia per l’ottima accoglienza e ha sottolineato le  doti del novello vescovo Oliverio che è stato suo Delegato ad Omnia nei due anni di amministrazione Apostolica della Eparchia .P.Cyril Vasil’ ,Segretario della Sacra  Congregazione per le Chiese Orientali ha letto il documento con cui il Santo Padre ,Benedetto XVI, ha nominato Vescovo ,Donato Oliverio,esortandolo ad essere  Pastore Buono  umile e fedele soprattutto ai Codici ecclesiastici  comunicando a tutti i fedeli questa lieta novella e coinvolgendo tutti  i Presbiteri.

L’Archimandrita Emiliano Fabbricatore ,Abate , del Monastero Esarchico di Santa Maria in Grottaferrata ha sottolineato l’importanza dell’evento che consolida ancora di più e ne continua la natura e ragion della realtà delle Chiese Orientali nel contesto latino in un rapporto di Unità .

Alla fine della Sacra Liturgia e la consegna dei doni al novello Vescovo ,hanno preso la parola,per i discorsi augurali , i Sindaci di Lungro e di San Benedetto Ullano –Marri ,paese dove il novello vescovo è stato parroco per 30 anni .

Ha infine parlato il Vescovo Mons.Donato Oliverio ,il quale  ha subito detto che non gli si può chiedere  un programma Pastorale teoricamente impostato in quanto lo stesso verrà fuori giorno dopo giorno rispetto alle vicende ed esperienze  che si matureranno in itinere. Ha ringraziato il Santo Padre ,Benedetto XVI ,per aver scelto la sua umile persona come Vescovo di Lungro.Ha ricordato il Vescovo Giovanni Stamati dal quale nel 1982 venne nominato sacerdote nella cattedrale di Lungro ,ha ringraziato il vescovo emerito Lupinacci del quale è stato stretto collaboratore e suo  Vicario ,ha ringraziato l’Arcivescovo  Nunnari ,Amministratore  Apostolico delle Eparchia , che lo nominò due anni prima delegato ad Omnia .Ha chiesto la collaborazione di tutti i fedeli colonna portante della Chiesa ,si e rivolto in maniera accorata a tutti i presbiteri rimarcando il concetto che il Vescovo ha bisogno di loro ,della loro opera, del loro sostegno e collaborazione ,aggiungendo  altresì che egli sarà sempre vicino a loro, sensibile ed attento alle loro esigenze e problematiche per  il bene della Chiesa.Ha sottolineato l’importanza del religiose in particolare le Suore  Piccole Operaie dei Sacri Cuori per il loro importante  e fondamentale compito ringraziandole sentitamente .

Ha infine sottolineato l’importante concetto legato al primo suo passaggio iniziale sul programma Pastorale ,ribadendo che Egli come da indicazioni del Santo Padre sarà fedele ai codici con tutti i diritti e gli obblighi previsti dalla sua dignità episcopale e soprattutto quanto prescritto dai canoni delle Chiese Orientali .

In particolare  ha dichiarato che farà riferimento ai contenuti dei Sinodi Intereparchiali che dettano ragion d’essere,opere, finalità e programmi  delle tre  realtà di Chiesa orientale in Italia : Eparchia di Lungro ;Eparchia di Piana degli Albanesi; Monastero Esarchico di Grottaferrata .Ha fatto riferimento alla realtà della presenza delle comunità arbereshe in Italia, ragion d’essere della Eparchia, che vanno tutelate e salvaguardate.Ha sottolineato l’importanza  del cammino comune  in spirito unitario della realtà orientale e latina  .

Ha ringraziato commosso tutti indistintamente ,fedeli  ,amici ,parenti e ,addirittura  nominanodoli  uno per uno, tutti i Vescovi e le autorità presenti .Ha infine riservato un riverente omaggio al  papà Bruno,novantunenne, presente in chiesa ,al quale ha baciato non solo idealmente la mano con spirito di filiale riconoscenza per tutti i valori che gli ha trasmesso .Ha ricordato la mamma Letizia ,non più tra noi,pregandola che dal cielo intercedi  per lui e lo guidi  nel quotidiano  percorso pastorale. Per chi ha avuto la fortuna di conoscere la gentile, solare, affettuosa signora Letizia, immagina anche con quanta soddisfazione ,felicità e amore ha seguito dal cielo tutta  questa gioiosa giornata .

Lungro per questo  lieto evento,  ha fatto  rivivere  le memorabili  giornate legate agli avvenimenti più importanti della sua storia. Porgiamo riverenti  , felicissimi e affettuosi auguri a S.E. Mons Donato Oliverio , Vescovo di Lungro . Ringraziamo  il Signore  per averci fatto questo grande dono e illumini il cammino e l’opera del novello Pastore giorno dopo giorno  sempre .