venerdì 3 gennaio 2014

L'ALTRA FACCIA DELLA ROTTAMAZIONE ...
 
 


 Jang Song-thaek, lo zio caduto in disgrazia del dittatore della Corea del Nord Kim Jong-un giustiziato il mese scorso, non è stato ucciso né per fucilazione né per impiccaggione. E' stato chiuso in una... gabbia con cinque dei suoi più stretti collaboratori insieme a 120 cani digiuni da tre giorni, che li hanno sbranati vivi in pochi minuti, facendo strame delle loro carni.
Il tutto mentre lo stesso paffuto dittatore assisteva senza battere ciglio al macabro "spettacolo", degno di un film splatter. E' quanto riferisce il quotidiano di Hong Kong Wen Wei Po. La pratica è chiamata in coreano "quan jue" (essere giustiziati dai cani) e ricorda l'antica pena romana della "damnatio ad bestias", in cui gli schiavi venivano condannati ad essere divorati vivi dalle belve nelle arene.
Jang Song-thaek era il potente numero due del regime di Pyongyang prima della morte del "caro leader" padre di Kim Jong-un. Quest'ultimo lo scorso 31 dicembre, nel discorso di capodanno alla nazione, ha parlato per la prima volta dell’esecuzione dello zio, pur senza nominarlo: "Lo scorso anno - ha detto - abbiamo intrapreso azioni risolutive per eliminare una fazione di feccia dal nostro partito e questa epurazione dagli elementi antirivoluzionari lo ha rafforzato"
Incredibile ! Al di là della notizia ufficiale c'è chi sostiene che addirittura se lo sarebbe mangiato lui ...Ping Pong ...