IL VERO POTERE
Un cittadino , nel registro degli indagati, può essere iscritto o non iscritto secondo discrezione? Si può farlo, non farlo, farlo sei mesi dopo? Farlo col suo nome o con uno di fantasia? Ci si può dimenticare di un fascicolo per un mese o addirittura per sei mesi, e lasciarlo chiuso in cassaforte? Si può mandare un fascicolo a un dipartimento oppure a un altro, farlo rimpallare in eterno, rubricarlo a modello 45 o 44 o su altri binari morti? Ci si può regolare diversamente a seconda che ci siano delle elezioni politiche o delle trattative d’affari? Si può chiedere che un tizio non finisca in carcere e tutti gli altri sì? Si può riesumare un fascicolo dormiente solo perché è uscito un articolo di giornale? Oppure: tutte queste domande sono malposte, non hanno fondamento? E chi le ha messe nero su bianco davanti al Csm, dunque, verrà sanzionato? I testimoni che le hanno suffragate - altri magistrati - verranno sanzionati a loro volta? Ci sono in ballo anche delle querele tra magistrati: faranno il loro corso? Verranno ritirate? L'obbligatorietà dell'azione penale e la discrezionalità con cui essa viene esercitata rappresentano il fulcro del potere e dei conseguenti privilegi dei magistrati. La levata di scudi, e non solo, allorquando ci si avvicina pure timidamente all'argomento, dimostra come la magistratura non abbia nessuna intenzione di cedere un solo centimetro di sovranità acquisita approfittando dell'empietà della politica....