C 'ERA UNA VOLTA LUNGRO ....STORIA DEL PALAZZO MUNICIPALE ..
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Il palazzo municipale di Lungro, Calabria ,in piazza Felice Cavallotti in una foto del 1992.Era abitato all'inizio del secolo scorso dalla proprietaria donna Livia Samengo e dal marito Cesare .Quella donna dal portamento fiero e signorile era presa a modello dal popolo .Aveva una bontà d'animo grandissima era un'autentica benefattrice ,infatti alle ragazze meno abbienti, e non solo ,che si dovevano sposare faceva anche il corredo .La sua proprietà agricola era ubicata in contrada Carrocchia sotto l'attuale Ospedale civile .Dal suo matrimonio non nacquero figli quindi alla sua morte lasciò il palazzo alla nipote Letizia Cortese ,oltre al palazzo lasciò anche l'abito di velluto nero ,ricamato in oro,che aveva fatto cucire a devozione per la Madonna Addolorata del venerdì Santo .Ma nel 1919 Letizia Cortese si sposò ,andò a vivere a Napoli e lasciò l'abito della Madonna a Lungro ,precisamente alla sorella Vittoria Cortese ,che sposò Francesco Saverio Samengo ,perché lo custodisse .Il palazzo dove fino a pochi anni fa sorgeva il Comune fu venduto da Letizia Cortese prima che si trasferisse a Napoli,all'Amministrazione Comunale di Lungro all'epoca presieduta dall' Avv.Pietro Laurito.
Nel 1950 il palazzo venne distrutto da un pauroso e devastante incendio il cui focolaio partì da un seminterrato adibito a spaccio,fu un evento fra i più tristi della storia di Lungro ,coinvolse tutta la popolazione nell'opera di spegnimento che vide fra i protagonisti in prima linea l'allora parroco Giovanni Stamati che si tolse addirittura l'abito talare per arrampicarsi su una scala di legno .Ricostruito nel 1953 nel posto medesimo ,l'edificio non fu solo sede del Comune , massima istituzione locale , ma nel corso degli anni, prima della costruzione degli edifici specifici , nei piani sottostanti si susseguirono la scuola elementare ,la scuola media ,l'istituto professionale .Ospitò anche a metà anni cinquanta il primo posto telefonico pubblico e l'ufficio Leva ,unici nella zona ,a questi si aggiunse successivamente anche l'ufficio di collocamento .In pratica generazioni di cittadini legano a questo edificio i loro ricordi e le tappe più importanti della loro vita .Tanti anni di storia non devono essere cancellati .Il palazzo Municipale ha valenza storica, culturale ,affettiva ,patrimonio di tutta la comunità e della sua memoria .
Il palazzo municipale di Lungro, Calabria ,in piazza Felice Cavallotti in una foto del 1992.Era abitato all'inizio del secolo scorso dalla proprietaria donna Livia Samengo e dal marito Cesare .Quella donna dal portamento fiero e signorile era presa a modello dal popolo .Aveva una bontà d'animo grandissima era un'autentica benefattrice ,infatti alle ragazze meno abbienti, e non solo ,che si dovevano sposare faceva anche il corredo .La sua proprietà agricola era ubicata in contrada Carrocchia sotto l'attuale Ospedale civile .Dal suo matrimonio non nacquero figli quindi alla sua morte lasciò il palazzo alla nipote Letizia Cortese ,oltre al palazzo lasciò anche l'abito di velluto nero ,ricamato in oro,che aveva fatto cucire a devozione per la Madonna Addolorata del venerdì Santo .Ma nel 1919 Letizia Cortese si sposò ,andò a vivere a Napoli e lasciò l'abito della Madonna a Lungro ,precisamente alla sorella Vittoria Cortese ,che sposò Francesco Saverio Samengo ,perché lo custodisse .Il palazzo dove fino a pochi anni fa sorgeva il Comune fu venduto da Letizia Cortese prima che si trasferisse a Napoli,all'Amministrazione Comunale di Lungro all'epoca presieduta dall' Avv.Pietro Laurito.
Nel 1950 il palazzo venne distrutto da un pauroso e devastante incendio il cui focolaio partì da un seminterrato adibito a spaccio,fu un evento fra i più tristi della storia di Lungro ,coinvolse tutta la popolazione nell'opera di spegnimento che vide fra i protagonisti in prima linea l'allora parroco Giovanni Stamati che si tolse addirittura l'abito talare per arrampicarsi su una scala di legno .Ricostruito nel 1953 nel posto medesimo ,l'edificio non fu solo sede del Comune , massima istituzione locale , ma nel corso degli anni, prima della costruzione degli edifici specifici , nei piani sottostanti si susseguirono la scuola elementare ,la scuola media ,l'istituto professionale .Ospitò anche a metà anni cinquanta il primo posto telefonico pubblico e l'ufficio Leva ,unici nella zona ,a questi si aggiunse successivamente anche l'ufficio di collocamento .In pratica generazioni di cittadini legano a questo edificio i loro ricordi e le tappe più importanti della loro vita .Tanti anni di storia non devono essere cancellati .Il palazzo Municipale ha valenza storica, culturale ,affettiva ,patrimonio di tutta la comunità e della sua memoria .