lunedì 25 novembre 2013

“ VI FACCIO VEDERE COME MUORE UN ITALIANO "
 
 


  Con queste parole che ormai resteranno nella storia, ha chiuso la sua vita terrena ,prima di essere assassinato da guerriglieri irakeni,il 14 aprile 2004, Fabrizio Quattrocchi ,36 anni ,genovese, originario di Catania ,insignito della Medaglia d'oro al Valor Civile dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi .Voleva togliersi quella benda bianca e nera con cui i suoi carnefici l’avevano bendato prima di scavargli la fossa,voleva guardarli dritto negli occhi e sbattergli in faccia quello che aveva proferito con voce calma e decisa. Collaborava da due anni con l’agenzia di investigazioni ,bonifica,servizi di sicurezza e allarmi “ibsa”.Era in Irak dall’autunno.Saremo pure,noi italiani, un popolo di mandolinisti e pizzaioli,ma è innegabile che in momenti decisivi siamo capaci di dimostrare una forza e una determinazione che solo un popolo di grande tradizione storica e civile può esprimere.E’ la rivendicazione di un orgoglio, di una appartenenza nella quale c’è la forza, il coraggio,la coscienza,la dignità di un giovane che si sente italiano ,al di là del lavoro ad alto rischio che si era scelto e nel cui alto corrispettivo di guadagno era tutto incluso,anche l’eventualità della morte che ha fatto. Ma non della viltà. E alla viltà ha opposto la dignità della sua storia. Come muore un italiano! Già a scuola ,sin dalle elementari,avevamo ascoltato qualcosa del genere e la maestra ci spiegava che qualcuno aveva gettato in faccia al nemico la sua stampella...