lunedì 16 febbraio 2015

ITALIA , FRANCIA E LA COSIDDETTA PRIMAVERA LIBICA...



 L'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi con il Leader libico Gheddafi aveva chiuso accordi favorevoli all'Italia per 20 anni a partire dal gasdotto, alle commesse edilizie in Libia, per passare alle acciaierie fino al marmo delle Apuane ecc. Aveva risolto la piaga dei tributi della guerra di Libia che gli italiani pagano dal dopoguerra con altre commesse infrastrutturali in terra Libica, realizzate a spese nostre da ditte italiane. Tutto questo in piena crisi economica per tutti i Paesi dell'UE... tralasciando l'accordo delle motovedette e l'azzeramento degli sbarchi in Italia. Il Rais non era proprio uno stinco di santo e i profughi nei suoi campi non stavano "bene" come nei nostri, ma di sicuro meglio che in fondo al mare, e i Libici forse stavano meglio con il Dittatore rispetto alla attuale guerra tra bande, tra governo impotente, fratelli musulmani e Califfato Islamico.
 La vecchia sinistra non di Renzi, al posto di una opposizione responsabile mossa dal pregiudizio genetico antiberlusconiano pensava a idiozie quali baciamani, tende e cavalli del Rais a villa Panphili invece di fare gli interessi degli italiani appoggiando Berlusconi e il fu partner Libico.
L'allora Primo Ministro di Francia Sarkozy, mosso da spirito umanitario, faceva fuori rapidamente il Rais per riequilibrare l'egemonia nel Mediterraneo che la vecchia volpe Silvio Berlusconi, in piena crisi, aveva strategicamente e favorevolmente spostato sull'Italia e soprattutto sulle imprese italiane.
 Mentre il disgraziato popolo libico rimpiange la frusta e i rubinetti d'oro del dittatore Gheddafi, i tagliagole dell'ISIS in queste ore, dopo essersi impossessati degli arsenali dell'ex Rais compresi i missili Scud, avanzano in Libia arrivando a Sirte, affacciata sul Mediterraneo e a sole 200-300 miglia marine da noi..E mentre noi attendiamo che Matteo Renzi decida se mettersi l'elmetto, sarebbe interessante conoscere l'opinione degli allora sostenitori delle primavere arabe, degli specialisti di spread, di tende, cavalli e baciamani. Che soluzioni metterebbero in campo oltre ai "fiori dentro ai kalashnikov" ora che i tagliateste lambiscono e minacciano il Bel Paese? sarebbero d'accordo a rispolverare i bombardamenti sulla ex Jugoslavia di D'Alema? o restiamo in attesa della prima bordata di missili??
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